Torino – Oggi diamo voce a Claudio Gambarotto, una vita nel management delle più importanti imprese nei settori della comunicazione e dell’ICT (SEAT PG gruppo STET, Manzoni Spa, Lince Spa, Italtriest Spa, Contacta Spa, Edera Spa), fino ad arrivare ai giorni nostri, impegnato direttamente in una sua società di consulenza. Claudio: marito, padre, una vita in giro per lavoro e una passione sfrenata per la sua bicicletta. Gli abbiamo posto alcune domande, lui ci ha gentilmente risposto.
Se provassi a ripercorrere velocemente la tua carriera, in quali momenti ti fermeresti a guardare?
Mi fermo spesso a guardare quel ragazzo poco più che ventenne di un paesino di provincia che voleva “fare qualcosa…”. Che sperava in un futuro migliore, che sognava di incontrare persone interessanti e che si voleva impegnare per crescere.
Qual è, se esiste, il personaggio o la persona che ti ha più ispirato nella vita?
Ho avuto la fortuna di incontrare e di cercare durante il mio percorso personale e professionale molte persone interessanti, da ognuna di queste, istintivamente, ho aggiunto qualcosa alla mia personalità e alle mie competenze.
Qual è l’epoca in cui avresti voluto vivere e perché?
In famiglia abbiamo avuto il primo televisore quando io avevo circa 8/10 anni. Oggi ho al polso un telefono… Non credo esistano periodi più travolgenti di quelli che sino ad oggi ho vissuto, con tutte le contraddizioni annesse, ma anche con tutte le opportunità conseguenti.
Dacci il primo consiglio che ti passa per la mente.
Crederci, sorridere, pensare positivo, stringere i denti, aggrapparsi ai valori, ai princìpi, rispettare gli altri, non mollare… Il bello deve sempre ancora venire!
Roma, Torino e Palermo, cosa ti viene da risponderci?
(Ndr, Claudio è stato capo agenzia Seat Stet in queste tre città per molti anni). Ci aggiungo Genova, Commenda di Rende, Trieste, Milano, Forlì, Napoli, Catania, tutte città dove ho vissuto da sei mesi a tre anni. Sono stati momenti di difficoltà e solitudine, ma anche di nuovi incontri, nuove esperienze, opportunità, tasselli che mi hanno aiutato a crescere e a diventare la persona che sono oggi.
Da Via Agri ai giorni d’oggi, ne hai fatta di strada!
(Ndr – Via Agri a Roma era la sede centrale di Seat Pagine Gialle gruppo Stet). Salita, discesa, pianura, per un ex maratoneta oggi ciclista la vita è un lungo percorso mai uguale, anche se apparentemente in alcuni momenti lo potrebbe sembrare. Cambia il paesaggio, cambia lo sforzo, cambiano i compagni di viaggio, cambi tu. Da Via Agri ad oggi non ho mai perso l’entusiasmo di quando ho iniziato, ed è stato molto importante, direi fondamentale per me.
Parliamo del tuo paese, l’Italia. Che differenze noti rispetto all’inizio della tua carriera?
Percepisco la costante difficoltà dei giovani che vivono con maggiori criticità la ricerca di un posto di lavoro, la quotidiana difficoltà delle persone anziane che in molti casi non riescono a sbarcare il lunario e, una maggiore indifferenza di fondo della società, abbastanza generalizzata. Intravedo però sempre ampi spazi, diversi da allora, per coloro che “vogliono veramente fare”, per le persone che in un mondo globale accettano la sfida e sognano, si impegnano, ci danno dentro, provano, sbagliano ma si rialzano. Queste persone hanno solo bisogno di un’opportunità. Per la società auspico una maggiore attenzione al sociale, quindi alle difficoltà e ai bisogni di tutti i cittadini.
Cosa non vorresti fosse mai accaduto nella tua carriera?
Ho avuto opportunità straordinarie. Date per giunta ad un giovane forte solo della sua passione e della voglia di lavorare sodo. Mi sono impegnato molto, tanto. Ho ascoltato, imparato, mi sono misurato con professionisti di grandissima qualità, ma naturalmente ho anche sbagliato, errori di supponenza, di immaturità, in alcune fasi della mia vita professionale ho pensato di poter fare a meno degli altri, della condivisone, del confronto. Errori che ho pagato come succede sempre nella vita, ho capito, sono cresciuto e sono diventato quello di oggi.
Cosa invece ti sarebbe piaciuto fosse accaduto, ma così non è stato?
Avrei potuto avere un percorso più lineare con meno “tempeste professionali” ma, questo sono io. In fondo forse sono solo stato un marinaio perfetto per il brutto tempo…
Lasciaci un tuo pensiero personale, un messaggio, qualcosa su cui poter riflettere.
Voglio rivolgermi ai giovani, sui quali da molti anni investo professionalmente ma spesso anche emotivamente, visto che ho un figlio poco più che ventenne. Credeteci, credeteci sempre, la vita è un cammino lungo ricco di momenti belli ma anche di difficoltà, che vanno accettate e sfruttate per migliorarsi. Circondatevi di persone positive, anche se lontane e, impegnatevi. Niente arriva per caso nella vita come nel lavoro, amate le persone che vi amano a cuore aperto.
Claudio Gambarotto è stato uno dei dirigenti più importanti a livello nazionale a cavallo tra la metà degli anni ’90 e la metà degli anni 2000. È stato un manager conteso dalle più grandi società italiane per molti anni ancora. Ha creato aree marketing, forza vendita, manager e direttori commerciali, ha guidato migliaia di persone al successo e portato società ad altissimi profitti. Lo ringraziamo di cuore per il tempo speso con noi, è stato un vero onore aver conosciuto un così grande professionista.